Fondare un’organizzazione Esports da zero.

Molti si chiedono come fondare un’organizzazione Esports da zero. Ci sono sogni che iniziano in camera, tra una lattina di un Energy drink qualsiasi e una tastiera illuminata come un albero di Natale. E ci sono realtà che nascono nello stesso modo. Le organizzazioni Esports, quelle vere, cominciano così: non in ufficio, ma in una stanza che sa di calzini puzzolenti, tastiere (e pad) retroilluminate e ping che purtroppo non scendono mai sotto i 60 ms.

Io sono Oliviero “TheMayor94” Pinerolo e dal 2020 ad oggi mi sono occupato del management di diverse organizzazioni Esports di livello Nazionale ed Europeo. Attualmente, da Luglio 2025, mi sto dedicando alla cura del blog della startup innovativa Trixo Esports, selezionata tra i vincitori della Lucca Comics & Games Factory 2022.

Ributtandoci a capofitto sull’argomento, l’Italia non è la Corea del Sud, gli Stati Uniti e nemmeno la Svezia. Qui, l’Esport è ancora un ragazzo timido che sogna di diventare atleta, ma con la faccia incollata allo schermo e i riflessi allenati come un portiere dilettante. Eppure, anche qui, si può costruire qualcosa di serio, anzi…qualcosa di grande!

Ma da dove iniziare?!

Una visione, prima ancora del logo

Non si parte nè da un nome, né da una maglia. Si parte da una visione. Che tipo di squadra vuoi essere? Competitiva, certo. Ma solo nei tornei italiani o con ambizioni europee? E ancora: vuoi essere anche un collettivo di content creator, un’accademia per talenti, un marchio per vendere magliette o un rifugio per outsider digitali?

Ogni scelta è un’identità. E l’identità, se è forte, sopravvive anche alle sconfitte.

Le persone giuste: non solo gamer, ma umani

Una squadra non si fa con i campioni, ma con i compagni. Ti servirà un roster di giocatori, sì, ma anche un coach che sappia ascoltare prima ancora di correggere, un manager che conosca i calendari quanto i sogni di chi ci crede, e qualcuno che sappia comunicare – non solo su Twitch o Discord, ma con il cuore.

Spesso sono ragazzi. A volte, sono amici. Sempre, devono essere affidabili.

I giochi: scegliere il terreno di battaglia

League of Legends, Valorant, FC, Rocket League, Rainbow Six, Fortnite. Sono tanti, troppi, i giochi da scegliere. Ma un’organizzazione agli inizi deve specializzarsi. Sceglierne uno – massimo due – e costruire lì la propria credibilità.

Punta su quello che conosci meglio, o su quello dove senti che manca ancora un riferimento serio in Italia. E ricorda: non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace!

Il business plan (sì, anche per chi gioca)

Non basta la passione. Servono soldi e serve fare soldi. E per fare soldi, hai bisogno di un piano.

Un piano semplice: quanti tornei fare, quali spese affrontare (registrazione ufficiale come Associazione o Società, commercialista, spese per pubblicità & marketing, viaggi da spesare a te e ai player), come entrare in contatto con gli sponsor e di quanti soldi hai bisogno per rendere il tuo business autosufficiente. Non ti servono milioni: ti serve chiarezza.

Scrivilo come fosse una lettera al tuo babbo, che “probabilmente” non capisce una cippa di eSports e videogiochi (e se ci capisce, meglio ancora!). Cosi, se lui capirà, probabilmente funzionerà!

I social: vetrina, palco e campo di battaglia

Nessuna squadra oggi è reale se non è anche digitale. Immagina di avere i migliori player in Italia, ma non avere un posto (i social, in questo caso) nel quale mostrarli ai tuoi fans. Crea quindi un’identità social coerente: logo, colori, tono di voce. Pubblica con costanza, racconta la tua squadra, mostra le vittorie ma soprattutto le sconfitte, perchè è da quelle che si migliora.

Non servono effetti speciali: bastano verità, dedizione, e un pizzico di ironia. Come nelle botteghe di un tempo, la credibilità si costruisce col tempo. E con la faccia.

Allenarsi come se si sudasse

Allenarsi non è “giocare tanto”. È giocare bene. Con metodo, con analisi, con sessioni strutturate. Con obiettivi. Serve un mental coach? Serve, se i ragazzi hanno voglia di migliorare anche quando non c’è il premio.

Ogni allenamento è un piccolo passo in una direzione. L’importante è che la direzione sia comune.

I tornei locali: la gavetta è la laurea

Inizia dai tornei minori. Quelli organizzati nei bar di periferia, nelle fiere di paese, nei server discord delle community italiane. Lì si impara a perdere con dignità e a vincere con umiltà.

Ogni partita è un piccolo mattoncino del nostro diorama. E ogni avversario è, in fondo, lo specchio della nostra situazione di forma attuale.

Gli sponsor: cercare partner, non salvatori

Non bussare alle porte come se stessi chiedendo l’elemosina. Presentati come un progetto. Un sogno, sì, ma con i piedi piantati sul tappetino del mouse.

Offri visibilità, coinvolgimento, storytelling. Gli sponsor vogliono emozioni, prima ancora che numeri. Anche loro hanno bisogno di crederci. 

Gli sponsor si nutrono di concretezza: senza un progetto non si va da nessuna parte e se non sei ancora un’entità ufficiale, non possono nemmeno darti nulla ufficialmente. 

Costruire una cultura interna

Un’organizzazione eSports è una piccola comunità. Serve rispetto, fiducia, regole. Serve tempo per ascoltare, confrontarsi, sbagliare. La vera forza di un team non è solo nei click per minuto, ma nella coesione tra i membri stessi.

Non dimenticarlo: non stai solo costruendo una squadra, stai creando un ambiente.

E così si parte. Non servono milioni, ma serve visione. Non serve un ufficio nei grattacieli di City Life, ma serve un motivo per restare insieme anche quando si perde 13 a 0.

E se un giorno, in una LAN di provincia, sotto un neon tremolante, un ragazzo ti chiederà: “Ma voi siete quel team lì?”, saprai che qualcosa è nato davvero. Anche se nessuno l’ha ancora scritto sui giornali. Anche se magari avete vinto ancora poco, pochissimo.

Ma un giorno, forse, qualcuno lo farà. Magari proprio tu. E sarà allora che ti dovrai ricordare come tutto è iniziato e del bel lavoro che sei riuscito a fare.

Nel frattempo testa bassa e pedalare.

E ricordati: è dalla passione e dalla perseveranza che nascono le realtà migliori!

Il tuo TheMayor94 

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